La Guinea Bissau è, secondo l’ONU, uno degli Stati più poveri al mondo, con una spettanza di vita di 46 anni. A rendere ancora più precaria la situazione si aggiunge il fatto che i pochi giovani che riescono a laurearsi all’estero non tornano più in patria per la mancanza di adeguate strutture che permettano loro di esercitare l’acquisita professionalità, così impoverendo ancor più il proprio Paese.
Sulla base di queste riflessioni, circa 34 anni or sono, a mons. Ferrazzetta, allora primate della Guinea Bissau, da me conosciuto per motivi professionali e diventato presto mio amico, suggerii un progetto nuovo: far nascere a Verona un’associazione che avrebbe provveduto alla costruzione e mantenimento delle strutture e alla formazione del personale e, contemporaneamente, a Bissau una cooperativa sanitaria privata con adeguate strutture, che riuscisse a gestirsi con il lavoro dei medici guineiani, resi proprietari della stessa.
Così nel 1991 nacque la “Cooperativa Madrugada” : non “opera di carità, ma struttura, laica ed a-politica, che deve mantenersi con il lavoro professionale dei medici”, come recita il testo dell’autorizzazione della Camera di Commercio di Bissau. In base agli accordi, a Verona prese vita l’Associazione per la Collaborazione allo Sviluppo di Base della Guinea Bissau, trasformatasi in seguito in ONLUS ed ora in Ente del Terzo Settore (ETS), con il compito di costruire e donare alla Madrugada le necessarie strutture edilizie, le apparecchiature tecnologiche, garantendo la loro manutenzione e impegnandosi anche a preparare adeguatamente il personale locale al loro uso. La nostra Associazione e la Diocesi di Bissau sarebbero state le organizzazioni garanti della Cooperativa dato che il Governo allora al potere, di ispirazione rivoluzionario-comunista, non permetteva la proprietà privata.
La Madrugada trovò la sua prima locazione in un terreno di circa 7500 mq nel quartiere di Antula Bono a Bissau, comperato dalla nostra ONLUS. Da allora Madrugada è cresciuta e oggi vi operano una quindicina di medici, mentre la Cooperativa, proprietaria degli stabili da noi donati, è autonomamente gestita da colleghi locali.
Alla Madrugada sono disponibili: un poliambulatorio dotato di servizio di cardiologia (ecografia ed elettrocardiografia), servizi di radiologia, di oculistica, di pediatria, tre poltrone odontoiatriche, una sala parto, un inceneritore, un’officina per la produzione di farmaci e fleboclisi, unica in tutta la Guinea Bissau. Di fatto, la Madrugada è uno dei punti di riferimento per la popolazione del quartiere ed è convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre, un’abbondante falda acquifera assicura alle strutture il necessario approvvigionamento di acqua potabile e, grazie a piccole fontane poste all’esterno della recinzione, anche alla popolazione. La realizzazione delle fontanelle fu presa nei primi anni 2000 in considerazione del fatto che il locale acquedotto era inquinato e a Bissau vi era un’epidemia di colera. Questa decisione cambiò radicalmente l’atteggiamento del Governo, fino ad allora assai sospettoso nei riguardi della Madrugada e della nostra Onlus. Nel 2008, infatti, il Presidente della Repubblica ci donò, con atto internazionale, un terreno adiacente alla nostra struttura, terreno a quell’epoca in dotazione alle locali forze armate. La motivazione ufficiale della donazione fu che “la Madrugada, con la sua acqua, aveva salvato Bissau dal colera!”. La superfice attuale del Campus è di circa 65.000 mq. Lo stesso Governo ci suggerì, se possibile, di costruire nel terreno donato le scuole e strutture per lo sport (campo di calcio e di basket). Accettammo a condizione che il Ministero dell’Istruzione locale si impegnasse a preparare i docenti e i preparatori degli atleti.
La Madrugada rappresenta oggi una forma di solidarietà internazionale alternativa, un vero “laboratorio di emancipazione sociale”, come la definiscono il Governo locale, la televisione portoghese e il canale “Africa”, che opera nei Paesi del Sahel. Perché, puntando sui laureati locali, Madrugada mira a fare dei guineani gli artefici della rinascita del loro Paese.